Come ben sappiamo i terremoti provocano e propagano onde sismiche. Ma quante e quali sono queste onde?
Le onde sismiche di un terremoto sono principalmente due:
- Le Onde P (o Primarie) sono le più veloci (mediamente 7.20 km/s) e dunque sono anche le prime ad essere avvertite sia dai sismografi che dalla popolazione nelle immediate vicinanze all’epicentro. Queste onde sono anche chiamate longitudinali o compressionali: ovvero si propagano parallelamente alla direzione in cui oscilla il campione di roccia attraversato, che viene compresso e dilatato come una fisarmonica. Un’altra caratteristica è ce sono onde che si propagano sia attraverso materiali solidi e sia attraverso i fluidi. Sono anche responsabili del caratteristico boato sismico che viene avvertito nei pressi dell’epicentro. Ciò avviene quando le onde sismiche entrano in contatto con l’atmosfera producendo onde acustiche.
- Le Onde S (o Secondarie) viaggiano più lentamente delle onde P (mediamente 4.15 km/s) di conseguenza sono anche quelle che vengono avvertite più tardi. Queste onde sono anche chiamate di taglio o trasversali: ovvero si muovono perpendicolarmente alla direzione in cui oscilla il campione di roccia attraversato, con un effetto molto simile alle ole che i tifosi creano negli stadi. A differenza di quelle primarie, le onde S non si propagano attraversi i fluidi, il che rende possibile soprattutto nelle zone vulcaniche, la creazione di una “mappa” del magma sotterraneo dopo lo studio sulle differenze di propagazione delle onde P e delle onde S.
Quando le onde P ed S (dette entrambe di volume) raggiungono la superficie terrestre, ne entrano in gioco altre due, le più lente (mediamente 3 km/s) ma allo stesso tempo le più distruttive: le onde superficiali.
- Le Onde di Rayleigh si muovono secondo un moto retogrado: oscillano perpendicolarmente al terreno, come le onde marine, dando una sensazione di tornare indietro.
- Le Onde di Love fanno vibrare il terreno orizzontalmente. Il movimento dei materiali attraversati da queste onde è trasversale e orizzontale rispetto alla direzione in cui oscilla il campione di roccia attraversato.
Le onde superficiali (di Love e di Rayleigh) possono inoltre percorrere lunghe distanze fino a fare più volte il giro della Terra in caso di forti sismi.
La velocità di propagazione cambia in ogni caso in base al materiale attraversato: terreni rigidi e compatti come quelli composti da rocce, vengono attraversati dalle onde con velocità più alte e minor ampiezza. Al contrario terreni poco compatti come terreni alluvionati, tufi e frane, vengono attraversati dalle onde con velocità molto ridotte e oscillazioni più amplificate e prolungate. Sui terreni poco compatti infatti, si ha il maggior rischio di danni gravi a seguito di forti terremoti.
Tutto ciò è chiamato “amplificazione sismica”.
Fonti:
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